Pasqua è una festa religiosa molto importante anche per i numerosi riti, tradizioni e ricette che porta con sé e che sembrano arrivare da un tempo lontano, senza darci la possibilità il più delle volte di individuare la precisa data in cui hanno avuto inizio.
Tra questi sicuramente troviamo anche lo Scoccetto, appuntamento immancabile nel nostro Appennino.
L’uovo, emblema per eccellenza della vita e della rinascita, temi centrali della ricorrenza religiosa che si festeggia, non può che essere protagonista, nonchè elemento immancabile, nel gioco dello Scoccetto.
Lo Scoccetto, conosciuto anche come scoccino, coccino o coccetto, è dunque un gioco che viene praticato il Lunedì di Pasqua in piazza, sfidando compaesani, o in casa tra amici e parenti, normalmente prima del pranzo.
Come partecipare
Fondamentale per partecipare è prepararsi una scorta di uova sode, le quali vengono il più delle volte precedentemente colorate e decorate (più avanti vi spieghiamo alcuni possibili modi per farlo).
Nonostante le uova debbano essere sempre di gallina, gli esperti dello Scoccetto (o forse sarebbe meglio chiamarli i più disonesti) tentano di utilizzare anche le uova di faraona, che hanno un guscio più resistente delle comuni uova.
Spesso durante uno scontro di gioco capita infatti di assistere a controlli sull’uovo per capire quale sia la sua origine.
Addirittura si dice che più volte qualcuno abbia cercato di partecipare con uova di legno (quelle usate dalle sarte per rammendare) o con uova naturali ma svuotate e riempite di cera. Come sempre in questi casi le leggende e le storie si rincorrono le une con le altre.
Nel paese si narra anche che ci fosse chi, nel mese che precede Pasqua, desse da mangiare dei piccoli sassi alle galline per rendere il guscio più resistente!
Le regole del gioco
Lo Scoccetto è un gioco semplice e ancora più facile è decretarne il vincitore: vince infatti chi riesce a rompere il guscio dell’uovo avversario con il proprio uovo.
È importante sapere che le uova si dividono in 3 parti: punta, sedere (più facile sentirlo chiamare culo il giorno dello Scoccetto) e pancia.
Perché due uova si possano affrontare è necessario che siano nelle stesse condizioni, che siano quindi o tutte intere o che abbiano entrambe la punta o il sedere rotto (la pancia viene utilizzata solo quando le altre parti dell’uovo sono inutilizzabili).
Ogni incontro di Scoccetto vede scontrarsi due uova, preceduto dal pari o dispari in base al quale si sceglierà chi andrà a picchiare con il proprio uovo e chi invece terrà l’uovo fermo.
Il divertimento del gioco consiste anche nel vedere tutti i tentativi possibili, da parte di chi tiene fermo l’uovo in mano, di rendere accessibile la più piccola superficie di guscio a chi picchia, che a sua volta cercherà in tutti i modi un pertugio per poter colpire il guscio.
Il tutto in tono scherzoso accompagnato dal solito rumore delle risate.
Quando si gioca in piazza con tante altre persone (come capita a Fanano) funziona che chi vuole partecipare consegna il proprio uovo a chi farà la conta e questo o le tiene con il braccio (se non sono tante) o le posiziona nella stadera, un lungo asse di legno con tanti fori al cui interno si appoggiano le uova.
Una volta posizionati in cerchio ciascuno butta giù un numero e si effettua la conta per vedere chi inizierà a giocare.
Il sorteggiato potrà scegliere se iniziare con l’uovo all’estremità sinistra o quello all’estremità destra della fila. Avviene quindi che molte volte ci si trova a competere con uova che non sono le proprie.
Qualunque sia il modo di partecipare, in una sfida uno contro uno o in gruppo con più persone, chi riesce a rompere l’uovo lo vince e se lo mette in tasca.
È facile capire perciò quindi come lo Scoccetto, che oggi viene considerato unicamente un gioco, una volta avesse anche un valore economico, poiché dalla vittoria o meno di una sfida poteva dipendere il pranzo del Lunedì di Pasqua sulla tavola della propria famiglia e dei giorni a seguire, quando le uova avevano un valore certamente incisivo nell’economia domestica montanara.
Particolare è anche l’atmosfera che si vive nella piazza, dove accanto ai competitori
abituali si vedono girare bambini con il loro cestino di vimini pieno di uova colorate e che si aggirano stupiti e divertiti, sfidandosi tra di loro.
Come decorare le uova
Un ruolo molto importante nello Scoccetto infatti, e che contribuisce ad aumentarne il fascino, è la preparazione delle uova, fase che serve anche a coinvolgere i bambini e avvicinarli in questo modo alle tradizioni.
Consigliamo ovviamente, per evitare sprechi alimentari, di utilizzare coloranti naturali, in grado comunque di rendere le uova coloratissime.
Potete utilizzare infatti mettere le vostre uova in una casseruola e portare a ebollizione con diversi ingredienti a seconda del colore che desiderate ottenere.
Immergete nell’acqua bucce di cipolla (dorate) se volete vedere le vostra uova rosse, barbabietola se le preferite blu, fondi di caffè se desiderate ottenere un colore marroncino o spinaci per avere uova verdi. Il sistema delle cipolle è sicuramente quello più efficace.
Se invece volete ottenere delle uova come nella foto qui sopra il metodo suggerito è quello di utilizzare le bucce di cipolla ma di ricoprire prima le uova con dei fiori, erbe, piante decorative (che possano lasciare un'orma significativa), avvolgere ogni singolo uovo con un lembo di calza a maglia, chiudere il tutto e mettere ad immergere.
Una volta preparate le vostre uova, non vi resta che giocare! Purtroppo per il 2020 non avremo la possibilità di giocare a Scoccetto in piazza ma sappiamo che in molte case si continuerà a giocare e rimandiamo la sfida con compaesani al prossimo anno!
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